VERTENZA ILVA, UN POMERIGGIO AD ALTA TENSIONE
La giornata di ieri, 18 febbraio 2015, al Ministero dei Trasporti è stata segnata da una forte ansia; poi, all’ora di cena, la vertenza ILVA è stata composta con una soluzione realistica ed equilibrata.
Dopo più di un mese di confronto con il Ministero dello Sviluppo Economico ed i Commissari ILVA, le trattative sembravano non portare a dei risultati soddisfacenti per gli autotrasportatori, quando il Ministro Maurizio Lupi ha deciso di prendere in mano direttamente e personalmente la questione.
Il dialogo è subito apparso più proficuo e la sensibilità per i problemi delle imprese di trasporto è immediatamente emersa.
Confartigianato Trasporti ha apprezzato l’impegno del Ministro ed il supporto della Presidente del Comitato Centrale dell’Albo degli autotrasportatori, Dottoressa Di Matteo, i quali, partendo dal lavoro svolto dal MISE, hanno sviluppato una proposta complessivamente più avanzata in favore delle ragioni degli autotrasportatori.
A tal fine, non bisogna dimenticare l’azione politica svolta dai diversi parlamentari rappresentanti di differenti forze politiche, che hanno operato con senso di responsabilità avendo come obiettivo la continuità operativa dell’ILVA ed in particolar modo dello stabilimento di Taranto.
Il Presidente Amedeo Genedani di Confartigianato Trasporti e presidente dell’UNATRAS ha fissato al Ministro Lupi quattro punti di richiesta che sono stati illustrati dal Segretario della FAI Pasquale Russo, nel modo e nei termini concordati nella mattinata nel corso dell’incontro della Presidenza UNATRAS.
Il Ministro Lupi ha sospeso per più di due ore l’incontro e, accompagnato dai tre rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico, ha ricomposto i tasselli di un mosaico che sembrava ormai ridotto in pezzi.
La proposta del Ministro dei Trasporti, divenuta l’offerta dell’intero Governo, si è concretizzata nelle seguenti decisioni poste immediatamente all’approvazione del Senato; esse sono:
1. Il certo riconoscimento, tecnico e giuridico, del credito degli autotrasportatori , maturato fino al 21 gennaio 2015, nei confronti di ILVA. Saranno pagati in prededuzione, cioè prima di ogni altro credito privilegiato o chirografario (ART.11 della Legge Fallimentare). Le somme necessarie per soddisfare il pagamento dei crediti prededucibili verranno prelevate dai Commissari ILVA dalle disponibilità liquide derivanti dalla continuazione dell’attività dell’ILVA e ripartite su piani di rimborso concordati con le imprese dell’autotrasporto.
2. Lo spostamento al 20 dicembre 2015 dei pagamenti per vari tributi dovuti. A tal riguardo, sono stati evidenziati alcuni aspetti relativi agli obblighi dei sostituti d’imposta e all’onnicomprensività dei tributi ricevendo assicurazione in merito alla flessibilità e alla temporalità dei versamenti.
3. Al fine di permettere un’adeguata liquidità a sostegno dell’esecuzione dei trasporti, i Commissari ILVA adegueranno i relativi contratti di trasporto da e per gli stabilimenti, corrispondendo per i primi tre mesi dell’anno un acconto fino al 90% dei corrispettivi ed in seguito per ogni fattura mensile un acconto del 60% con un saldo del 40% a trenta giorni data fattura.
Il senso di responsabilità dimostrato dagli autotrasportatori dimostra, ancora una volta, – afferma Amedeo Genedani – che la categoria vuole bene al paese e crede nelle iniziative che concorrono allo sviluppo dello stesso.
Siamo in attesa, a conferma di quanto concordato con il Governo, dell’approvazione e pubblicazione del “maxiemendamento” per la conversione in legge del “Decreto ILVA” al fine di fornire la completa certezza a tutti gli operatori del settore.
19/02/2015