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Aprile

Senato della Repubblica – 11a Commissione Lavoro, previdenza sociale – audizione del 13 aprile 2016

Confartigianato Trasporti e Confartigianato Imprese in occasione della audizione al Senato della Repubblica in merito alla Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 96/71/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 1996, relativa al distacco dei lavoratori nell’ambito di una prestazione di servizi hanno evidenziato che Il tema del distacco e della somministrazione transnazionale rappresenta un tema chiave soprattutto per la competitività del settore trasporti.

In particolare:

1. alle modifiche della direttiva si devono devono affiancare specifici e mirati provvedimenti per il settore dei trasporti;

2. il settore dei trasporti nazionale non può continuare ad assistere a un depotenziamento della norma europea da parte di coloro i quali vogliono fare prevalere il principio della “libera concorrenza” sul principio “stesso lavoro stesso salario”; se ciò dovesse accadere Confartigianato Trasporti chiederà con forza misure nazionali esclusive per il solo comparto dell’autotrasporto merci.

Inoltre, l’Associazione ha sottolineato che le “proposte di modifica alla direttiva 96/71 non prevedono l’obbligo di comunicare alla Vigilanza del Paese ospitante i termini – giuridico/economici – del contratto (distacco e/o somministrazione) di lavoro, e non prendono in considerazione l’aspetto dell’esigibilità della sanzione, per cui i verbali che saranno eventualmente elevati resteranno nella disponibilità delle Autorità del Paese d’origine“.

Ed ancora che “…., la stessa valutazione d’impatto, che accompagna la proposta di direttiva, registra l’insussistenza del principio della “proporzionalità” in materia di applicazione delle sanzioni“.

Infine, secondo Confartigianato Trasporti, le misure di riforma avanzate non sembrano in grado di contrastare efficacemente il dumping sociale nella UE, con particolare riferimento al settore dell’autotrasporto merci.

L’Associazione ritiene che si debba prendere in considerazione la normativa francese che ha recentemente introdotto l’obbligo di un “certificato di distacco” valido per un massimo di sei mesi e che può coprire anche più distacchi successivi.


15/04/2016

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15 Aprile 2016