Piano industriale Ferrovie: ambizioso programma, da valutare i risvolti per una vera politica dell’intermodalità
Il piano industriale 2017-2026 delle Ferrovie dello Stato, illustrato ieri a Roma, prevede investimenti per 94 miliardi di euro. Nel nuovo piano è previsto un aumento del numero di dipendenti da 69mila a 100mila.
Gli investimenti si svilupperanno su un periodo di 10 anni, di cui 73 miliardi per le infrastrutture, 14 miliardi per il materiale rotabile e sette per lo sviluppo tecnologico.
Più della metà delle risorse sono già disponibili, ovvero 58 miliardi, di cui 23 in autofinanziamento e 35 già stanziati nei Contratti di Programma.
Il piano industriale di FS Italiane stima la crescita dei ricavi dai nove miliardi previsti a fine 2016 fino ai 17,6 miliardi nel 2026 pertanto – questa stima – rappresenta un valido indicatore di profittabilità poiché indica al potenziale investitore la capacità dell’azienda di generare reddito basandosi esclusivamente sulla gestione operativa.
Confartigianato Trasporti giudica buoni i propositi contenuti nell’ambizioso piano ma ancora troppo vaghi sono gli strumenti attuativi, il cronoprogramma di realizzazione, ma soprattutto le modalità con cui realizzare una vera integrazione del trasporto su gomma con la modalità di trasporto su ferro.
“Se da una parte – afferma il Presidente Amedeo Genedani – il Piano ci trova interessati perché espande all’estero i nostri servizi ferroviari, punta ad una maggiore connettività con i principali nodi del Paese per lo sviluppo sociale ed economico, dall’altra non è chiaro come si concili con l’esigenza di realizzare una vera politica dell’intermodalità che valorizzi tutte le modalità di trasporto, sia il ferro che la gomma. Nel piano, infatti, il ruolo dell’autotrasporto merci in conto terzi non viene definito né tutelato, quando è assolutamente dimostrato che vi è una convenienza oggettiva di tale modalità per i percorsi fino a 500 chilometri. Altrimenti non si fa vera integrazione ma si mettono le varie modalità in concorrenza tra loro.
Il nuovo progetto proietta le ferrovie italiane a livello veramente internazionale sia per il trasporto delle merci sia per quello delle persone.
Confartigianato Trasporti aspetta adesso la traduzione dei tanti buoni propositi in fatti concreti e fornisce sin d’ora la propria disponibilità a collaborare proattivamente alla realizzazione del piano.
29/09/2016