19
Settembre

Motorizzazione Civile: Confartigianato Trasporti mappa le inefficienze degli uffici territoriali, necessario trovare soluzioni definitive

Il processo di riorganizzazione della Motorizzazione Civile va avanti, ma i problemi allo stato attuale persistono e i disservizi degli uffici territoriali in tante parti d’Italia continuano a scaricarsi su imprese e cittadini. 

Nei giorni scorsi il Sottosegretario di Stato ai Trasporti, Umberto Del Basso De Caro rispondendo ad un’interrogazione parlamentare sul tema aveva assicurato che gli uffici della Motorizzazione civile in Sardegna hanno fatto fronte, con le risorse finanziarie e di personale a disposizione, ai compiti istituzionali senza penalizzare l’utenza, nonostante le problematiche relative alla riduzione di personale e all’aumento delle pratiche da evadere, come ad esempio gli esami per il conseguimento delle patenti di guida o i rinnovi Cqc.

Il rappresentante del Governo ha anche precisato che è in atto la riorganizzazione e la riduzione dei costi connessi alla gestione dei dati relativi alla proprietà e alla circolazione dei veicoli e della realizzazione di significativi risparmi per l’utenza.

Nell’idea del Governo questo sarebbe possibile, previa valutazione della sostenibilità organizzativa ed economica, anche mediante trasferimento delle funzioni svolte dal PRA al MIT, con conseguente introduzione di un’unica modalità di archiviazione finalizzata al rilascio di un solo documento contenente i dati di proprietà e di circolazione di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi.

“Le imprese di trasporto si augurano che, come assicurano dal MIT, la riforma in atto introdurrà importanti semplificazioni amministrative, un miglioramento dei servizi all’utenza e una più razionale ed efficace riorganizzazione degli uffici, ma – sostiene il Presidente di Confartigianato Trasporti ed Unatras Amedeo Genedani – allo stato attuale il passaggio di competenze dalle Province alle Motorizzazioni è un processo di cambiamento che sta generando tanti effetti negativi, sull’operatività degli uffici e sulla vita delle imprese stesse, poiché non è stato accompagnato da un reale trasferimento di personale competente agli umc, che si sono ritrovati però con ulteriori e gravosi compiti.”

Confartigianato Trasporti ha denunciato più volte le carenze in alcuni territori dove i disservizi e le lungaggini che riguardano gli esami per il conseguimento delle patenti, i rinnovi, le immatricolazioni, le revisioni dei mezzi pesanti, stanno mettendo a serio rischio l’intero sistema dei trasporti delle merci e delle persone.

E’ ormai un dato di fatto che in Italia gli uffici della Motorizzazione civile siano in seria difficoltà, per carenza di personale.

Non solo il collasso degli uffici in Sardegna, già portato anche all’attenzione del Governo e del Parlamento, gli stessi disagi si riscontrano in molte parti d’Italia: in Lombardia, in Veneto, in Emilia Romagna, nelle Marche, in Abruzzo, nel Lazio.

Ed ancora in Sicilia ed in Liguria dove addirittura gli uffici fanno difficoltà anche a programmare le date per gli eventuali esami per le patenti di guida, per mancanza di esaminatori.

“Abbiamo rappresentato in varie occasioni le difficoltà riscontrate dalle nostre imprese nei vari uffici territoriali, accolto con favore le interrogazioni parlamentari sul tema, partecipato ad incontri a livello tecnico-operativi, senza che i problemi siano stati risolti. Pertanto – conclude Genedani – Confartigianato Trasporti intende proporre al Ministero dei Trasporti una collaborazione sinergica, chiedendo l’attivazione di un tavolo di confronto nazionale e rendendosi disponibile a fornire una mappatura puntuale delle problematiche per una valutazione caso per caso al fine di trovare soluzioni efficaci”.

E’ ora di intervenire con azioni concrete mirate a sbloccare questo stato di cose che sta provocando enormi disagi e costi aggiuntivi alle imprese.

Una prima mossa, come sostenuto anche dal Ministro Delrio, potrebbe essere l’affidamento e la gestione di determinati compiti pratici in outsourcing agli operatori “privati”, come ad esempio viene fatto con le revisioni delle autovetture.

Tutto ciò permetterebbe di non intasare il lavoro quotidiano degli uffici delle motorizzazioni, che potrebbero quindi garantire maggiore vigilanza amministrativa e più efficace controllo tecnico-operativo.


19/09/2016

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19 Settembre 2016