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Luglio

Il Presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani scrive al Ministro On. Maurizio Lupi: Attuare subito la revisione del Regolamento “de minimis” per aumentare la competitività della filiera del trasporto

Il Presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani ha scritto al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, On. Maurizio Lupi chiedendogli di farsi portavoce delle preoccupazioni del settore dell’autotrasporto italiano nel contesto del processo di revisione delle norme riguardanti i cosiddetti “aiuti di Stato” per il comparto.

Nella missiva è chiaramente indicato che, relativamente alla revisione del Regolamento “de minimis”, è nota la specificità che il Regolamento prevede per il settore dei trasporti.
Innanzitutto il “massimale di aiuto specifico” per le imprese che operano nel settore del trasporto di merci su strada per conto terzi, che é oggi fissato a 100.000 euro per impresa su tre anni, contro un massimale generale per gli altri settori pari a 200.000 euro. 
  
Questa limitazione, posta in virtù della legittima aspirazione comunitaria di trasferire le merci dalla strada alla ferrovia, trova tuttavia in Italia un sostanziale limite nel fatto che, per conformazione geografica e per caratteristiche del tessuto produttivo e distributivo nel nostro Paese, oltre l’85% delle merci viaggia su strada. 
     
Questo dato fa dell’autotrasporto italiano un settore strategico che avrebbe bisogno al pari di altri, di essere sostenuto per il suo sviluppo. Per questo riteniamo che il massimale di aiuto dovrebbe essere equiparato, se non addirittura accresciuto rispetto agli altri settori produttivi.Inoltre,  l’aiuto, secondo quanto già previsto dall’attuale Regolamento, così come dal progetto preliminare attualmente in discussione nell’ambito del processo di revisione, non può essere utilizzato per l’acquisto di veicoli destinati al trasporto merci su strada.
   
Quest’ulteriore forte limitazione, oltre a scontrarsi con il fatto che il principale investimento delle aziende di autotrasporto dovrebbe essere quello in veicoli maggiormente efficienti e più sicuri, negli ultimi anni di crisi economica, ha assunto dimensioni paradossali, portando le imprese di autotrasporto ad investire sempre meno in veicoli nuovi, con conseguenze negative sul rinnovo del parco mezzi e aumento esponenziale dell’età media dei veicoli circolanti.
    
Tutto ciò rischia di rendere vani gli investimenti in nuove tecnologie che, tramite norme sempre più severe ed onerose, l’Europa stessa chiede all’industria automobilistica, impedendo il trasferimento dell’innovazione dai centri di ricerca delle case automobilistiche alle strade.


Distribuzione Parco veicolare circolante in UE e in Italia – Confronto
  
Il Presidente Genedani scrive al Ministro Lupi Lettera 18 luglio 2014


23/07/2014

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23 Luglio 2014