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Aprile

Convegno Anfia alla Camera dei Deputati

CONVEGNO ISTITUZIONALE ANFIA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI ALL’INSEGNA DI UN RINNOVATO DIALOGO TRA POLITICA E IMPRESE: LA NECESSITA’ DI LAVORARE INSIEME SU MADE IN ITALY, SEMPLIFICAZIONE LEGISLATIVA E SMART MOBILITY.

Roma, 24 marzo 2015 – Si è svolto a Roma, presso la Camera dei Deputati, il convegno “Automotive: progettare il rilancio – Made in Italy, Smart regulation e Competitività, le linee guida per ripartire”, organizzato dalla filiera automotive in collaborazione con la Presidenza della X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo e con la Presidenza della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati. Con questo incontro, si è voluto favorire un confronto diretto tra mondo della politica e mondo delle imprese, per un riordino e un rilancio efficace del settore, secondo le priorità individuate da ANFIA.
 
Al Convegno ha partecipato il Presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani il quale; preso atto delle future prospettive della filiera automotive italiana – la seconda più importante filiera manifatturiera del Paese – ritiene interessanti le proposte dell’Associazione anche al fine di sostenere l’autotrasporto merci italiano che necessità non solo di veicoli meno inquinanti ma soprattutto di nuove commesse di trasporto per sostenere la propria redditività.
 
Il Presidente ANFIA Roberto Vavassori ha  presentato i dati relativi alla produzione di autovetture nei primi cinque mercati europei nel 2014, da cui emerge che l’Italia è l’unico Paese a presentare un importante squilibrio nel rapporto tra vetture immatricolate e vetture prodotte. Ogni 100 nuove auto vendute, infatti, nel nostro Paese se ne producono 30, contro le 83 della Francia, le 62 del Regno Unito, le 222 della Spagna e le 185 della Germania.
 
“Dipende da noi mantenere la nostra filiera automotive vivace, e svilupparla verso il traguardo di un’industria della mobilità sostenibile .
Ai nostri interlocutori politici, chiediamo di fornire un quadro di‘legislazione competitiva’, fatta di singoli provvedimenti coerenti e di scelte politiche concertate e di lungo periodo, – sul modello tedesco della Commissione Industria 2030 – tale da ridurre dapprima, ed eliminare poi, il differenziale di legislazione che ci separa dai competitor europei e internazionali.
Questo significa anche miglioramento della qualità dei servizi di trasporto – sia per i passeggeri, con un piano pluriennale strutturale di rinnovo del parco autobus, finalizzato alla sostituzione dei veicoli Euro 0 al 2019, come previsto dall’ultima Legge di Stabilità, sia per le merci – anche attraverso la diffusione degli ITS, e sviluppo dellereti di distribuzione dei carburanti alternativi, così da valorizzare il know how industriale della filiera italiana del metano-biometano, leader mondiale con oltre 20.000 addetti e un giro d’affari di oltre 1,8 Miliardi di Euro all’anno, tra distribuzione e produzione industriale e motoristica, e circa 800.000 veicoli circolanti.
Le pre-condizioni necessarie per continuare a produrre nel nostro Paese comprendono l’allineamento dei costi dell’energia a quelli dei maggiori competitor europei e un adeguato livello di infrastrutture, materiali e immateriali.
Per competere sul piano dell’innovazione, infine, la filiera necessita di strumenti automatici a supporto dell’R&D – attraverso il potenziamento e la razionalizzazione del credito d’imposta attuale, trasformandolo da misura di carattere temporale (5 anni) e incrementale, a misura strutturale, seppur ridotta (10%), che valga per l’intero ammontare dell’investimento, come previsto in altri ordinamenti. Importante anche semplificare gli strumenti di finanziamento della ricerca e omogeneizzare le procedure di accesso ai finanziamenti regionali, nazionali ed europei. Chiediamo, inoltre, che si intensifichi la cooperazione tra università, centri di ricerca e tessuto imprenditoriale, incoraggiando il trasferimento al mercato dei risultati della ricerca, nonché la cooperazione tra grandi aziende e PMI, con partnership di soggetti anche più ampie, come avviene in altri Paesi europei.
Occorre anche lavorare su progetti di filiera che permettano di sviluppare road map tecnologiche con un orizzonte temporale a medio lungo termine, coerenti con i programmi comunitari della ricerca e le Smart Specialisation Strategies regionali“.

01/04/2015

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01 Aprile 2015