Confartigianato Trasporti: serve un ministro nel pieno delle funzioni per risollevare un settore in ginocchio
In questi ormai trascorsi tre mesi di crisi politica-istituzionale il confronto con il Ministero dei Trasporti è stato sporadico e causale, sempre con Dirigenti o funzionari delle strutture tecnico-amministrative.
Un paio di incontri si sono tenuti con la Presidente del Comitato Centrale Albo Autotrasporto, rimasta l’unico interlocutore del Gabinetto, su tematiche limitate e circoscritte.
E’ ovvio che la mancanza di un Governo e del Ministro competente ha portato ad una assenza d’indirizzo politico, con la continuazione affievolita del precedente, peraltro non gestita direttamente dal Ministro Delrio.
Molto probabilmente tra il mese di giugno e luglio il Parlamento Europeo approverà almeno una parte del Pacchetto mobilità UE “Europa in Movimento”, ed in quest’ottica la riaffermazione dell’appartenenza alla cosiddetta “Alleanza stradale” tra i paesi fondatori della Comunità è di vitale importanza.
La presenza di un Ministro dei Trasporti nel pieno delle funzioni sarà fondamentale per il secondo incontro del Brenner Meeting, che si terrà a Bolzano il prossimo 12 Giugno nel corso del quale dovrà essere affrontata la crisi del Brennero che è stata volutamente innescata dal Tirolo e dal Trentino Alto Adige con il contingentamento dei transiti dei TIR da Sud a Nord, provocando l’aumento dei costi dei trasporti e delle consegne con l’unica conseguenza di danneggiare l’export italiano e di accrescere il tasso di inquinamento dell’aria.
Non solo, il prossimo Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, che ci auguriamo venga nominato in fretta, dovrà confrontarsi a livello europeo sulla determinazione del Bilancio dell’Unione a favore delle infrastrutture nazionali, entro l’anno in corso, al fine di avere le risorse necessarie per portare a termine almeno la realizzazione di alcune opere strategiche:
Il nuovo tunnel ferroviario Torino – Lione (lungo 56 Km)
Il nuovo asse ferroviario Milano – Genova (al cui interno è prevista la realizzazione del tunnel del Terzo Valico dei Giovi lungo 39 Km)
Il completamento dell’asse ferroviario AV/AV Brescia – Verona – Vicenza – Padova
Ma è soprattutto a livello nazionale che la presenza del Ministro diventa determinante. Assistiamo, già da settimane, ad una forte tensione nel mercato del petrolio che ha fatto aumentare il costo del gasolio di oltre il 10%, a tutto svantaggio della competitività del sistema di trasporti e dell’economia nazionale.
Tale aumento per essere assorbito e non incidere sui bilanci aziendali, già notevolmente ridotti dalla crisi economica degli anni scorsi, deve trovare una conseguente compensazione nei valori di riferimento dei costi di esercizio che sono alla base per la determinazione dei prezzi dei servizi di trasporto.
Il nuovo Ministro, in ossequio alla recente sentenza della Corte Costituzionale, dovrà pubblicare ufficialmente i valori dei costi minimi d’esercizio prevedendo almeno un aumento degli stessi di circa il 2,8% al fine di evitare la destrutturazione dell’intero settore, e dando un riferimento certo al mercato dei servizi di trasporto che le imprese attendono da tempo.
Ed ancora, il Ministro dovrà impegnarsi per garantire le risorse finanziarie destinate alla copertura prevista dalla legge per le deduzioni forfetarie delle spese non documentate. Infatti, è già iniziata la procedura per la dichiarazione dei redditi relativi all’anno 2017 e gli operatori hanno già predisposto la necessaria documentazione amministrativa ma, come già avvenuto, manca il comunicato dell’Agenzia delle Entrate che dà il via all’agevolazione fiscale. Così come la categoria attende altri importanti provvedimenti attuativi per il contrasto alla concorrenza sleale e per la regolarità del mercato.
L’auspicio dell’autotrasporto italiano è quello di trovare nei prossimi giorni un interlocutore attento ed aperto al dialogo costruttivo, poiché dato l’attuale contesto socioeconomico, non sarebbe difficile immaginare che cresca l’insoddisfazione tra imprese e lavoratori della categoria, che potrebbe sfociare in azioni e comportamenti difficilmente governabili dalle associazioni di rappresentanza.
31/05/2018