Confartigianato Trasporti non ci sta: “Così i nostri trasportatori artigiani chiuderanno”
Solo poche ore dopo la repentina pubblicazione, in sfregio alla richiesta del Ministero circa l’opportunità di agire con riservatezza al fine di raggiungere adeguati livelli di mediazione, i committenti hanno telefonato ai propri vettori dicendo loro cronologicamente due cose; la prima è che il prezzo del trasporto veniva abbassato e la seconda che la corresponsabilità era morta e sepolta dalla totale manleva loro concessa.
Sinteticamente, i committenti hanno immediatamente raccolto lo spirito delle proposte governative non tanto quello inerente alla “libera negoziazione delle parti” ma il fatto (giuridico) che le attuali norme sul trasporto diventano “opzionali”.
Infatti, è sufficiente sottoscrivere un contratto di trasporto contenete una sola prestazione “prodromica o strumentale” all’attività di trasferimento (ieri si chiamava vezione) che lo stesso assume una diversa connotazione giuridica ed esce dal campo di applicazione della norma del 2005-2006.
Come al solito, ci troviamo di fronte all’ennesimo “combinato disposto” perché all’atipico contratto di logistica si lega la nuova definizione di “committente” facendo a pezzi pure il Codice Civile.
Altro che superamento della sentenza UE sui “costi minimi” e recupero dei principi a base della normativa dell’83 bis – come precedentemente affermato dal Ministro – un vero e proprio bombardamento che rade al suolo i principi europei della responsabilità dei committenti ed apre la strada allo sfrenato libero mercato senza alcuna protezione per i più deboli operato da un Governo di sinistra.
11/11/2014