08
Febbraio

Confartigianato Trasporti al Governo: non c’è più tempo da perdere, c’è una “cura della gomma” per il mondo dell’autotrasporto?

Ai più non è ancora chiaro cosa stia succedendo in questa fase a livello politico, ma tra i trasportatori e chi vive quotidianamente sulle strade si fa sempre più largo un pensiero: per l’autotrasporto a Roma non si fa nulla. 

Come dare torto a coloro che assistono giorno per giorno alla perdita di commesse, all’appesantimento burocratico e all’inefficienza amministrativa che frenano la libera attività, al peggioramento delle condizioni della propria azienda che non riesce ad esser competitiva sul mercato e, come se non bastasse, al silenzio assordante del Governo italiano che non riesce o non vuole fornire le risposte necessarie alle esigenze dell’autotrasporto? I tanti imprenditori del settore si chiedono cosa succederà se coloro che hanno dato fondo ai propri risparmi non saranno più messi nelle condizioni di fare investimenti, di assumere personale, di incrementare il rinnovo del parco veicolare?

Confartigianato Trasporti, insieme alle altre federazioni di Unatras, da tre mesi insiste sul Ministro Delrio ed il Sottosegretario Vicari per una convocazione urgente, sottolineando con varie lettere il rispetto degli accordi e le nuove emergenze da risolvere per le piccole e medie imprese di autotrasporto.

Purtroppo, però, aldilà dell’impegno profuso dal Sottosegretario in alcune vicende, la sensazione diffusa è che al Ministero dei Trasporti di tutto si parli tranne che dell’autotrasporto. Va bene la cura del ferro, va bene la cura del mare, ma non si può dimenticare che in Italia il cuore pulsante del trasporto viaggia su gomma. Le imprese di autotrasporto hanno dovuto accettare la sfida dell’intermodalità e della sostenibilità ambientale ma in cambio è necessario garantire loro maggiore competitività e tempi di programmazione con interventi mirati.

Ad oggi è tutto fermo! E le imprese accusano il colpo, subendo le conseguenze di questo immobilismo.

Gli altri Paesi europei si muovono introducendo nuove leggi e gravosi obblighi che ricadono sulle imprese italiane che fanno trasporti internazionali, vedi il caso austriaco che sta bloccando i nostri operatori.

Le questioni sono note da tempo, e se si pensa di fronteggiare le richieste di Bruxelles con l’aumento delle accise sui carburanti proposte dal Ministro Padoan ci si sbaglia di grosso, in quanto avrebbe un effetto controproducente perché gli operatori del trasporto farebbero rifornimento all’estero dove il costo del gasolio è più conveniente e ci sarebbero minori entrate fiscali per lo Stato.

“Riteniamo fondamentale piuttosto – sostiene il Presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani – che si mantenga il rimborso accise per i veicoli EURO 3 per tutto il 2018, perché la categoria non accetterebbe scherzi dopo i sacrifici fatti per l’eliminazione degli Euro 1 e 2.”
“Vogliamo fare un appello al Governo – continua Genedani – chiediamo l’interessamento diretto della Presidenza del Consiglio dei Ministri per avere risposte celeri ai tanti problemi sul tavolo, perché non c’è più tempo da perdere. Abbiamo bisogno di una “cura della gomma” per le imprese italiane alle prese con la concorrenza sleale dei vettori esteri ed il ripristino dei costi minimi di riferimento per la sopravvivenza”.

Davvero si vuole portare le imprese di autotrasporto allo stremo? Il rischio non è di facile quantificazione, ma di certo le imprese si faranno sentire e non assisteranno passivamente a questo stato di cose.

08/02/2017

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08 Febbraio 2017