AUTOTRASPORTO: IL RISCHIO REALE E’ QUELLO DELLA CHIUSURA
Questa in pratica è la situazione del settore: 200 mila posti di lavoro persi, 10 miliardi di euro di mancate entrate erariali, 30 mila camion espatriati e il crollo delle immatricolazioni di veicoli commerciali.
Ed ancora un’incalcolabile perdita di identità nazionale dell’autotrasporto merci che si riverserà molto presto, come un macigno, sulla sfera della politica.
Ormai i dati statistici del settore sono come un fiume in piena e tutti negativi, ma nessuno pone mano ad essi.
Le Associazioni di Categoria già da tempo avevano evidenziato i numeri della profonda crisi strutturale dell’autotrasporto e recentemente lo studio analitico di UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), esposto a Modena lo scorso 31marzo, ne ha fissato la sua dolorosa drammaticità.
Sembra che il Governo non abbia considerato strategico il settore, comportandosi di fatto contro gli interessi del Paese non intervenendo con la necessaria autorevolezza.
I nostri massimi dirigenti politici non si ricordano del ruolo e del sacrificio dell’autotrasporto merci nel secondo dopoguerra, per l’avvio del “miracolo italiano”, nell’enorme contributo per riorganizzare il tessuto industriale italiano negli anni settanta e ottanta, collaborando per il “decentramento produttivo” e per lo sviluppo dei “distretti industriali”.
Orbene, è arrivato il momento di una svolta profonda e delle relative assunzioni di responsabilità.
Confartigianato Trasporti ha raccolto le voci di malcontento provenienti dalla base associativa e dalle altre associazioni di categoria ed ha più volte, nel recente passato, rappresentato al Governo lasituazione: si precisa che lo farà ancora con il nuovo Ministro dei Trasporti.
Inoltre, coinvolgerà l’UNATRAS, per una azione comune al fine di ottenere una radicale defiscalizzazione e decontribuzione in favore dell’autotrasporto.
Amedeo Genedani Presidente di Confartigianato Trasporti e di UNATRAS ha dichiarato a tal proposito che “serve un forte colpo di reni per invertire la rotta, un vigoroso atto di responsabilità nazionale e noi faremo tutti quei sacrifici necessari per soddisfare la produzione e i servizi italiani”.
03/04/2015