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Novembre

Assemblea Confartigianato Trasporti delle province Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini 17 novembre 2017 – Comunicato

L’assemblea di Confartigianato Trasporti delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, tenutasi a Cesena Venerdì 17 Novembre ha incontrato operatori del settore lancia un forte appello al Ministro Delrio ed al Governo affinchè riceva gli autotrasportatori ed affronti le problematiche che sono sul tavolo da tantissimo tempo.

Nella categoria della Romagna, che conta circa 1000 imprese e 3.000 addetti, fortissimo è il malessere e tante sono le problematiche rappresentate da Confartigianato nazionale nei giorni scorsi.

Confartigianato e la presidenza di Unatras, giudicano negativamente il silenzio assordante del Ministero dei Trasporti nei confronti dei problemi dell’autotrasporto, alla luce degli ultimi avvenimenti nel passaggio della Legge di Bilancio al Senato e della mancata convocazione delle associazioni del settore.

Confartigianato ed Unatras attendono da tempo risposte rapide e non possono subire l’indifferenza delle Istituzioni competenti sull’assenza di certezze per le imprese di autotrasporto.

Con il senso di responsabilità che negli ultimi anni ha contraddistinto l’autotrasporto, le imprese di autotrasporto romagnole rivolgono un appello al Governo italiano: si eviti lo scontro, attraverso la convocazione della categoria per risolvere le problematiche e fornire risposte certe.

Valerio Cangini, Presidente di Confartigianato Trasporti di Cesena sottolinea che martedì prossimo in occasione della riunione dell’Unatras potrebbe essere dichiarata la mobilitazione ed il fermo nei giorni antecedenti il natale dato che il malcontento e l’irritazione della categoria dell’autotrasporto è esplosa, dopo aver appreso che l’ 8 novembre 2017 la Commissione Lavori Pubblici del Senato ha approvato un emendamento alla Legge di Bilancio che taglia 50 milioni di euro dalle risorse strutturali per il settore, per destinarle al trasporto marittimo.

Già da tempo è noto che il fondo stanziato per il settore, peraltro ridottosi nel corso degli ultimi anni, non è sufficiente a coprire le esigenze dell’autotrasporto che rappresenta il fulcro vitale dell’economia italiana, quale vettore a servizio della produzione industriale, con importanti ricadute in termini occupazionali e di PIL.

Inoltre le deduzioni forfetarie per le spese non documentate, per il riparto 2018 necessitano di ulteriori 30ml€ per garantire la cifra concordata di 51€, come già successo per il 2017.

Non è minimamente accettabile che altre risorse, indispensabili per l’autotrasporto merci, vengano distratte in favore di altre modalità di trasporto verso cui sono stati già dirottati 65 ml€ provenienti dal nostro settore, precedentemente stanziati per la decontribuzione degli autisti internazionali.

Alle questioni economiche, sottolineano Cangini Valerio e Battistini Eugenio di Confartigianato, si affianca la perdurante mancanza di certezze su alcuni provvedimenti necessari per la competitività delle imprese ed il contrasto alla concorrenza sleale ed al dumping sociale operato dai vettori stranieri, da tempo concordati con le associazioni e mai resi operativi quali:

– la previsione di un’esplicita sanzione per la violazione del divieto di effettuare il riposo regolare settimanale in cabina;
– l’estensione della disciplina normativa sul distacco transnazionale (d.lgs. 136/2016) oltre che alle operazioni di cabotaggio anche alle ipotesi di trasporti internazionali,
– l’emanazione della circolare Inps per la decontribuzione per l’anno 2016 “in regime de minimis” degli autisti impegnati in trasporti internazionali anche per gli artigiani oggi esclusi, come pure l’estensione dell’Ape social e del pensionamento anticipato come riconosciuto ai dipendenti conducenti dei Tir ma non ai conducenti titolari di impresa che subiscono lo stress della conduzione di aziende in una periodo di grande crisi economica.

Insomma stessi lavoratori ma gli imprenditori sono perennemente discriminati. Confartigianato Trasporti di Cesena pertanto chiede risposte immediate e concrete.

La categoria sta facendo il possibile per affrontare il cambiamento in uno scenario d’innovazione e di forte competizione, ma la partita con i vettori esteri occorre che venga giocata ad armi pari, per riuscire a stare sul mercato.


21/11/2017


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21 Novembre 2017