Divieti Tirolo: l’Austria ci riprova
Osservazioni da parte della Confartigianato Trasporti sulla bozza del regolamento del Governatore del Tirolo riguardante il divieto di trasporto a lunga percorrenza di determinata merce su una tratta dell’autostrada A 12 della Valle dell’Inn del 21.07.2015 (divieto settoriale di circolazione).
Leggendo il testo che introduce il divieto settoriale di circolazione della Bozza in esame, affiorano delle violazioni ai principi più volte esposti dai giudici europei:
Infatti,
1) la Bozza è discriminatoria perchè limita l’ambito di applicazione del divieto settoriale di circolazione al trasporto di lunga percorrenza, ammettendo la circolazione di autoveicoli su percorsi medio – brevi. Ciò incide negativamente sul transito internazionale delle merci, colpendo le merci che devono essere trasportate dall’Italia al Nord Europa. La Bozza pur non definendo il “trasporto a lunga percorrenza”, la sua nota esplicativa indica espressamente che i percorsi medio – brevi sotto i 200 km sono esclusi dal divieto settoriale. Il traffico locale e regionale (del Tirolo) viene quindi escluso dall’ambito di applicazione del divieto settoriale di circolazione. La tratta vietata va dal confine della Germania fino al confine con l’Italia quindi le imprese italiane che desiderano esportare la loro merce negli altri Stati membri passando attraverso il Tirolo si vedono fortissimamente lese nei propri diritti. Tutte le nostre imprese italiane dovranno subire un’illegale restrizione all’esportazione e soggiacere ad una differenza di trattamento inaccettabile per il suo commercio. Così facendo l’Austria si assicura un proprio beneficio a scapito dell’Italia violando il principio di uguaglianza e non discriminazione.
2) il divieto settoriale di circolazione – poi – rappresenta una discriminazione indiretta in quanto non colpisce tutto il traffico di autocarri, ma soltanto quelli con una massa a pieno carico superiore alle 7,5 tonnellate che verosimilmente non sono tirolesi e percorrono tragitti lunghi. Inoltre, sotto il profilo dell’inquinamento a parità di tipologia veicolare quelli austriaci non inquinano (per regolamento) mentre gli esteri sono sempre per regolamento inquinanti.
3) La medesima bozza austriaca prevede un’altra misura pensata per ridurre l’emissione nell’aria di diossido di azoto (NO2) causata dal traffico; trattasi del divieto notturno di transito. Questo divieto – però – non riguarda tutti gli autocarri, ma soltanto quelli cosiddetti pesanti con una massa a pieno carico superiore alle 7,5 tonnellate. L’obbiettivo di ostacolare l’Italia appare chiaro.
4) Infine, il divieto settoriale di circolazione riguarda soltanto alcune merci, definite dalle autorità austriache come quelle che hanno una maggior “compatibilità con il trasporto su rotaie”. Da ciò si comprende maggiormente che l’Austria dietro una politica falsamente ambientalista intende favorire le proprie imprese austriache. Per Confartigianato Trasporti il principio che sono le merci e non i veicoli ad inquinare l’aria appare quanto mai strano.
L’Associazione ha chiesto alla propria associazione di rappresentanza europea UETR di intervenire presso le autorità competenti di modificare la Bozza di regolamento del Governatore del Tirolo riguardante il divieto di trasporto a lunga percorrenza di determinata merce su una tratta dell’autostrada a 12 della Valle dell’Inn del 21.07.2015 (il cosiddetto divieto settoriale di circolazione) in quanto pare violare gli articoli 34 e 35 TFUE ed il principio di proporzionalità previsto dall’art. 36 TFUE. La nuova disciplina inciderebbe in modo discriminatorio sulla libera circolazione delle merci, soprattutto per i paesi confinanti con l’Austria, in particolare l’Italia per la quale il passaggio del Brennero e l’autostrada A 12 restano fondamentali per l’importazione e l’esportazione segnatamente in ambito UE.
22/09/2015