17
Febbraio

Primo convegno dell’anno di TForma a Modena

Le più importanti Associazioni di categoria (Assotir, CNA-Fita, Confartigianato Trasporti, Gruppo Federtrasporti, FAI, FIAP e UNATRAS) si sono date appuntamento martedì 16 febbraio presso l’Autodromo di Modena per discutere degli interventi relativi al settore del trasporto inseriti nella Legge di Stabilità 2016 e per verificare come, attraverso di essi, sia possibile costruire un Sistema Italia efficiente e in crescita.

L’evento, che ha visto la partecipazione di oltre 90 aziende, ha aperto l’anno accademico di TForma, realizzato in collaborazione con Scania.

Contratto di Rete d’impresa e Legge di Stabilità 2016. Sono questi gli strumenti che sono stati approfonditi in una mattinata densa di interventi, organizzata da TForma in collaborazione con Scania, e che ha visto i principali protagonisti della nostra categoria confrontarsi sui temi più caldi e attuali del settore, coinvolgendo oltre 90 aziende pervenute da tutto il centro-nord Italia.
Fare Rete: Come utilizzare gli interventi della Legge di stabilità 2016 per creare un sistema di trasporto Italia efficiente” è il titolo del workshop svoltosi in una delle sale dell’Autodromo di Modena, che ha accolto aziende di autotrasporto e logistica, esponenti politici e sindacali del nostro settore, operatori, consulenti e aziende dell’indotto. Un ampio parterre che ha permesso un confronto aperto e leale in un momento in cui l’unità della categoria, pur con le proprie differenze, è fondamentale per spingere la crescita del comparto.

La prima parte della mattinata, moderata da Luca Barassi, direttore di Trasportare Oggi in Europa, ha visto aprire i lavori da Paolo Volta, giornalista e docente di economia dei trasporti, che ha inquadrato la situazione del settore, dando i necessari spunti macroeconomici per aprire il dibattitto. In particolare è stato evidenziato come, seppur sia vero che i principali indici sono finalmente in ripresa (PIL all’1,5% per il 2016, inflazione all’1%, bilancia commerciale in crescita), bisogna fare attenzione ad alcune criticità presenti nel sistema. Prime fra tutti l’instabilità politica e finanziaria, l’ampliarsi del terrorismo internazionale e i forti cambiamenti climatici che ovviamente impattano sulla logistica. Sono stati poi affrontati argomenti più specifici, come tempi e costi della suplly chain in Italia e in Europa e i costi del personale e, più in generale quelli di esercizio.
Ad aprire gli interventi di carattere istituzionale e associativo, è stata Cinzia Franchini, presidente nazionale di CNA-Fita, che ha illustrato il percorso che ha portato all’approvazione della Legge di Stabilità 2016. Un percorso prima interno tra le sigle aderenti a UNATRAS che, pur cercando ognuna di salvaguardare gli interessi delle parti rappresentate, ha permesso di arrivare a delle richieste unitarie nei confronti del Governo. Difficile è stato ottenere tutti i risultati sperati sia perché la convocazione da parte del Ministro Delrio è avvenuta solo dopo 85 giorni dal suo insediamento, sia perché sin da subito sono stati prospettati importanti tagli agli interventi.
Alla fine 250 milioni di euro è la cifra destinata al settore declinata in specifici interventi che vanno dalla conferma del rimborso delle Accise ( ma solo da chi utilizza veicoli Euro 3 o superiori), alla deduzione forfetaria delle spese non documentate, anche qui con alcune limitazioni. E ancora incentivi per l’intermodalità in tre anni e lo sgravio previdenziali per chi utilizza autisti che fanno tratte internazionali. Il problema è che mancano ancora molti decreti attuativi.
Amedeo Genedani, presente in veste di presidente di Confartigianato Trasporti ma anche di UNATRAS, è entrato nel merito delle deduzioni forfetarie per le spese non documentate, sottolineando come tale intervento, pur essendo di aiuto, penalizza molto coloro che guidando i propri mezzi, soprattutto per chi percorre lunghe distanze. Altro tema scottante il rimborso delle Accise. Si è arrivati ad un compromesso per il quale, invece di ridurre il contributo del 15% trasversalmente a tutti, lo si è limitato a partire dalle motorizzazioni Euro 3, ma la cosa che non viene accettata è la parallela riduzione degli incentivi sull’acquisto dei nuovi veicoli. Da un lato, quindi, si tende a incentivare chi usa mezzi meno inquinanti destinando solo a loro il rimborso delle accise, e dall’altro non si aiuta chi vuole investire su mezzi ecosostenibili?
Di Rete d’impresa ha invece parlato Claudio Villa, presidente del Gruppo Federtrasporti, esordendo subito che chi si aspettava novità in termini di interventi normativi o incentivi per questo tipo di contratto, deve rimanere deluso. Ciononostante questo tipo di “associazionismo” resta un elemento strategico per lo sviluppo del settore. Delle tre modalità con le quali è possibile mettere in piedi una rete d’impresa, naturalmente il Gruppo Federtrasporti appoggia in modo particolare quello dei consorzi, molto simile al contratto di rete “soggetto” (l’altra modalità è quella a “contratto”). Il suo intervento è stato particolarmente apprezzato perché ha messo in evidenza l’importanza di fare Sistema nel nostro comparto, sensibilizzando le parti sociali ad una presenza sul mercato quanto mai univoca e unita.
In tutto questo la formazione ha un ruolo estremamente importante, come ha sottolineato Francesco Oriolo, consulente di marketing e comunicazione, intervenuto per illustrare il programma 2016 di TForma ma anche per cercare di fare cultura in un mondo in cui la formazione è vista come un costo (anche in termini di tempo) più che di investimento e accrescimento professionale.
Ha chiuso la prima parte del convegno Franco Fenoglio, amministratore delegato di Italscania, che anche attraverso emozionanti video, ha testimoniato come il fare rete in una multinazionale come Scania, abbia permesso il superamento di un quinquennio di crisi profonda che ha ridimensionato notevolmente la produzione di tutti i Costruttori. Valori come il lavoro di squadra, la costruzione di un’offerta su misura per il cliente, il seguirlo in corsi di guida economica e nel prosieguo della sua attività, e la formazione (Italscania investe 500 mila euro all’anno per questo tipo di attività), sono i capisaldi del modo di essere presenti sul mercato da parte di Scania.

Nella seconda parte della mattinata è stata aperta una Tavola Rotonda a cui hanno partecipato Claudio Donati, segretario nazionale di Assotir, Leonardo Lanzi, vicepresidente nazionale di FAI e Roberto Galanti, coordinatore nazionale di FIAP.
Il dibattitto è stato moderato da Daniele Di Ubaldo, direttore di Uomini & Trasporti, che ha voluto mettere subito l’accento sulla necessità di instaurare un Sistema Italia efficiente ma analizzando bene le criticità che un contratto di rete potrebbe comportare, soprattutto in ambito assicurativo. Lanzi e Galanti hanno risposto alla provocazione entrando nel merito delle tipologie di contratto di rete ed evidenziando che le modalità più solide, quali i contratti a “soggetto” e i consorzi, permettono una maggiore tutela proprio perché si configurano come soggetti giuridici unici.
Claudio Donati, invece, ha voluto sottolineare come l’essere uniti sotto un’unica sigla sia di fondamentale importanza per il bene della categoria. Forse, ha aggiunto, il fatto che le parti governative ci hanno sempre considerato poco è proprio dovuto al fatto che non siamo stati capaci di farci sentire e valere.

Interessante anche il dibattitto aperto con il pubblico dove, tra gli altri, è intervenuto Vincenzo Iuzzolino, presidente di Noi Camionisti, che ha voluto portare a galla l’importanza del ruolo dell’autista e della sua formazione professionale. Donati, Lanzi e Galanti hanno fatto da contraltare confermando che è interesse delle aziende da loro rappresentate far sì che la forza lavoro, che tra l’altro ha la responsabilità di condurre macchinari e merci di enorme valore, siano all’altezza del loro compito e possano portare avanti il proprio lavoro nel massimo della collaborazione con le proprietà.
Al termine dell’incontro le associazioni, infine, hanno lanciato un’altra provocazione, quasi a voler lasciare in sospeso un ulteriore tema di approfondimento: in tutto questo qual è il ruolo e le responsabilità che deve avere la committenza?

Ancora una volta Franco Fenoglio, anche nel suo ruolo di presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, ha tirato le fila di questa lunga mattinata, sintetizzando quanto detto, innanzitutto in un plauso per aver lottato con un unico obiettivo nei rapporti con il Governo, ma anche per aver rilevato durante l’incontro una forte volontà di “Fare Rete”, nel senso più ampio del termine, sensibilizzando però anch’egli, relatori e presenti in sala, ad investire in formazione propria e dei propri autisti e, in generale, sulla figura umana, elemento strategico per la profittabilità aziendale.

17/02/2016

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17 Febbraio 2016