CABOTAGGIO E SCHEDA DI TRASPORTO A DUE VELOCITA’
Il Presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani evidenzia come il Governo affronti a due diverse “velocità” le questioni dell’autotrasporto merci in conto terzi.
Il caso eclatante interessa la lotta al cabotaggio abusivo e la sistematica demolizione della riforma dell’autotrasporto del 2005.
Queste considerazioni derivano da alcuni fatti che di seguito s’elencano:
Per quanto concerne il cabotaggio:
Nel corso della discussione alla Camera del Decreto Sblocca Italia viene proposta dal Governo – dopo dieci mesi di pressanti richieste della ConfartigianatoTrasporti – una norma chiamata “dell’inversione dell’onere della prova” al fine di contrastare l’esercizio abusivo del cabotaggio.
Nella seduta del 29 ottobre 2014 con l’Ordine del Giorno n. 9/2629-AR/2 a firma dell’On.le Carrescia, la Camera impegna il Governo a emanare disposizioni agli Organi di Polizia preposti al controllo stradale affinché intensifichino le azioni dicontrasto all’elusione ed alla violazione delle normative in materia di cabotaggio abusivo.
Ad oggi, 14 gennaio 2015, ci risulta che il Ministero dell’Interno non abbia ancora onorato né la legge statale, né i precisi impegni richiesti del Parlamento a tal proposito.
Per quel che riguarda la scheda di trasporto:
In data lunedì 29 dicembre 2014 in Gazzetta Ufficiale è pubblicata la Legge di Stabilità 2015 che prevede la soppressione e l’obbligo di avere a bordo dei veicoli adibiti al trasporto di cose in conto terzi una scheda di trasporto o un documento equivalente;
Il mercoledì successivo, 1° gennaio 2015 (dopo praticamente un giorno lavorativo), il Ministero dell’Interno ha pubblicato le prime disposizioni operative da applicarsi il giorno successivo, 1° gennaio 2015.
“Come mai – si chiede il Presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani – non sono state fornite agli Organi di Vigilanza le opportune direttive per eseguire i controlli circa “la non corrispondenza delle prove documentali, che devono essere fornite dai trasportatori e che costituiscono fonte di prova per l’applicazione delle relative sanzioni”? In altre parole: perché due velocità differenti per due provvedimenti legislativi riguardanti entrambi il settore dell’autotrasporto?”
“Inoltre, già da tempo – conclude Genedani – è stata abbandonata la buona pratica di emanare circolari congiunte tra i due ministeri dell’Interno e dei Trasporti. Tale modalità dovrebbe essere ripristinata per perseguire l’unicità giuridica e procedurale dell’azione del Governo”.
14/01/2015